L’avventura della A.S.D. Majella Sporting Team nell’ambito dell’escursionismo condiviso ha radici neppure troppo lontane. Di certo, la genesi di questa esperienza ha un sapore squisitamente romantico, collegata sia alla percezione di appartenenza al territorio che a ineguagliabili e importanti legami di amicizia.

Tutto ebbe inizio nei primi mesi del 2013, quando la nostra associazione prese in gestione il Rifugio Fonte Tarì a quota 1540 mt nel territorio del Comune di Lama dei Peligni, sulla Majella orientale. La struttura, per circa 6 mesi, fu oggetto di numerosi interventi manutentivi, volti al ripristino della funzionalità. Un compito difficile a causa della posizione in quota, raggiungibile solo a piedi dopo circa 1h40m di cammino. Dopo tanti sforzi, nel mese di giugno dello stesso anno, la struttura venne riaperta agli sportivi del sodalizio. Tra gli associati che si adoperarono con i lavori vi era un signore la cui moglie aveva espresso la volontà di tornare al rifugio dopo decenni di assenza. La signora, compaesana e amica di tutti noi, ha limitate capacità di deambulazione e per questo inabile ad un’escursione impegnativa per raggiungere il rifugio. Non potevamo, però, ignorare un tale desiderio, forte quanto l’amore per la montagna e il legame con il proprio territorio, quindi iniziammo a fare delle considerazioni sulle varie possibilità di trasporto. L’elicottero venne escluso per oneri eccessivi e gli animali da soma per affidabilità non sempre garantita. Alla fine cominciammo a cercare su internet e scoprimmo la joёlette. Alla meraviglia e allo stupore iniziale per le potenzialità esprimibili da questo ausilio mono ruota da fuori strada di costruzione francese, si aggiunse la notizia che in Italia vi erano già alcune realtà che praticavano l’escursionismo condiviso: il pioniere del settore è Leonardo Paleari dell’associazione Il Cammino Possibile di Roma. Non esitammo a metterci in contatto con lui per essere edotti sull’uso della joёlette, ma lui fece di più: fece “joёlette e bagagli” e venne a trovarci a Lama dei Peligni in modo da istruirci di persona. Successivamente, per tutta l’estate del 2013 gli associati si esercitarono con una joёlette in prestito e il Direttivo Societario si adoperò per comprarne una propria. Nella ricerca di partner solidali giunse il riscontro della EBRART Abruzzo, l’Ente Bilaterale Regionale per l’Artigianato. E fu così che l’8 dicembre del 2013, nel giorno dell’Immacolata Concezione, ricevemmo in regalo la nostra prima joёlette.

L’inverno del 2013 passò lentamente, ma gli animi restarono caldi e determinati: avevamo un desiderio da realizzare! Il 28 giugno del 2014, dopo un lunghissimo anno di preparazione, riuscimmo nell’impresa di portare la nostra amica e compaesana al Rifugio Fonte Tarì. Una risalita lenta e costante, culminata con un arrivo denso di emozioni per una giornata indimenticabile. Le immagini dell’escursione furono utilizzate dal Parco Nazionale della Majella per confezionare il primo spot sulla joёlette di cui si ha memoria, almeno in Abruzzo (vedi filmato a lato).

Successivamente l’associazione continuò a dedicarsi all’escursionismo condiviso con sempre maggiore impeto e amore, proponendo passeggiate condivise in diversi comuni abruzzesi, organizzando i primi due Raduni Nazionali di joёlette nel 2015 e nel 2017, e muovendo i propri passi fuori dai confini regionali: Torino, Bolzano, Roma e tanti altri posti, sempre con il cuore oltre l’ostacolo. I resoconti delle tante esperienze sono fruibili al link http://www.majellasportingteam.it/la-nostra-montagna-senza-barriere.html

Oggi ci pregiamo di realizzare il progetto “Montagne senza barriere” al fine di diffondere in maniera ancora più capillare l’idea dell’escursionismo condiviso intesa come pratica sportiva, avvalendoci della preziosa collaborazione di C.S.E.N. Abruzzo, di decine di realtà associative operanti sul territorio regionale, di amministrazioni comunali ed enti parco. La nostra forza è il gruppo, il nostro credo è che non esistono barriere che non possano essere abbattute, la nostra speranza è l’ottenimento della più ampia inclusione sociale attraverso lo sport.

Nelson Mandela disse che “Lo sport ha il potere di cambiare il mondo. Ha il potere di ispirare, di unire le persone in una maniera che pochi di noi possono fare. Parla ai giovani in un linguaggio che loro capiscono. Lo sport ha il potere di creare speranza dove c’è disperazione. È più potente dei governi nel rompere le barriere razziali, è capace di ridere in faccia a tutte le discriminazioni”.

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