Montenerodomo. Parco Archeologico di Juvanum(CH) – Domenica 6 Ottobre 2019

Evento realizzato in collaborazione con il Comune di Montenerodomo, la Proloco di Montenerodomo e l’associazione Majella Travel.


Il Programma

L’evento, completamente gratuito e aperto a tutti, avrà luogo presso il parco archeologico di Juvanum, uno dei più importanti siti archeologici di epoca italica d’Abruzzo. Di seguito la programmazione:

  • 09.00: ritrovo presso il parcheggio del parco archeologico. Registrazione dei partecipanti
  • 10.00: inizio delle escursioni in joёlette
  • 13.00: fine delle escursioni in joёlette

La passeggiata

Dal punto di ritrovo, le joëlette muoveranno per far visita all’intero sito.  La passeggiata interesserà l’area dell’acropoli (che ospita due templi sanniti), l’ara sacra, le belle e ben conservate “basolate”, il foro iuvanense (un grande spazio rettangolare al centro dell’antica città, luogo di aggregazione sociale e di mercato), la basilica e il teatro. Per concludere, faranno visita al museo che conserva tutto il materiale archeologico finora rinvenuto nel territorio dei Carricini Infernates.

Foto gentilmente concesse da www.iuvanum.it

Prenotazioni

Al fine di gestire al meglio le escursioni in joёlette, è consigliabile comunicare la propria adesione al n. 328.2226707 (Peppe Ardente).

La Storia

L’antica città di Juvanum è situata a metà strada fra Torricella Peligna e Montenerodomo, in località Santa Maria di Palazzo, ad un’altezza di 972 metri s.l.m., in un paesaggio mozzafiato, con i suoi ruderi che hanno come sfondo la maestosa Majella madre. È di origine carricina: si tratta di una delle quattro tribù che costituivano il popolo sannita. Occupava un ampio territorio esteso fra l’Abruzzo, il Molise, la Puglia e la Campania. I Carricini erano situati fra Pallanum (attuale monte Pallano) e Pallenium (attuale Monte Porrara), vivevano in villaggi fortificati, protetti da imponenti mura ciclopiche, bellissime e ben conservate. Prima che Roma costruisse la moderna città che vediamo ancora oggi nelle fondamenta, essi vivevano di pastorizia, agricoltura ma anche di caccia. Amanti della libertà (unico popolo italico a non avere schiavi) erano grandi guerrieri. Le città principali di questo importante popolo italico di lingua osca furono Cluviae, in località La Roma frazione di Casoli, e appunto Juvanum. Praticavano la transumanza alla ricerca di pascoli e di cibo. Scelsero il sito di Juvanum come centro politico e amministrativo in virtù della suggestione del posto, dell’abbondanza di acqua e soprattutto della posizione strategica: il territorio di Juvanum era infatti attraversato da un braccio di tratturo, percorso per millenni da pastori e commercianti diretti al mare. Le origini del nome “Juvanum” non sono certe: lo ritroviamo nel Liber Coloniarum, dove viene elencato come Jobanos; Plinio afferma che Jovanenses è una derivazione di Launenses. Un’iscrizione ritrovata in loco, invece, afferma che un certo Poppedius fu “Patronus Municipii Iuvanensis”. C’è chi afferma che il nome derivi da iuvere che vuol dire “giovare, fare bene”. La città romana fu attiva fino al IX secolo d.C. circa, quando si spopolò per la costruzione di nuovi centri fortificati per difendersi dalle incursioni. Nacquero così i castelli di Montenerodomo e Torricella Peligna. La città fu spogliata, inoltre, per l’edificazione di case pastorali, e per la costruzione della vicina Abbazia di Santa Maria in Palazzo. Fino alla seconda metà del ‘900, la città romana cadde nell’oblio. Il sito è stato completamente riportato alla luce negli anni ‘90.

Cosa Visitare

Percorrendo la Via Orientale, un’ampia strada a grandi basoli, si entra nella città romana. Qui troviamo la Basilica: era a pianta absidale e pavimento a lastre di marmo, vi si praticava un culto imperiale o sentenze di tribunale. Le mura poligonali risalenti al III secolo a.C. erano atte a difendere un’area di culto, probabilmente dedicata all’acqua. Il tempio, costruito nel II secolo a.C., conserva ancora oggi delle tracce di antico podio con dei pezzi di travertino. In quegli anni venne costruito anche un secondo tempio a distanza di 3,9 metri dal precedente. Di questo rimane solo il podio. Le epigrafi citano i culti di Eracle, Diana, Vittoria e Minerva. I due templi sono di influenza ellenistica importata da alcune maestranze campane. A sud-est della collina è stata trovata la cavea del teatro, risalente al II secolo a.C. di cui sono rimaste le prime sette file di gradini, costruito con delle pietre più piccole ai lati e più grandi al centro. La frons scenae è a tre nicchie. Ne foro alcuni lastroni del pavimento recano delle incisioni. L’intera piazza è circondata quasi per intero da portici che costeggiavano delle tabernae. Vi erano anche delle statue come si può ipotizzare da alcuni basamenti ritrovati. Nel Museo archeologico di Juvanum sono conservate alcune suppellettili ivi ritrovate. È stato inaugurato nel 2006.